Il laser a diodo è una soluzione versatile ed efficace per la cura dei tessuti orali. I vantaggi sono numerosi: il rischio di infezioni è ridotto, le complicazioni post-operatorie sono meno frequenti e i tempi di guarigione sono più rapidi.
Le sedute sono poco stressanti per i pazienti poiché consente un approccio minimamente invasivo con percezione del dolore intra e postoperatorio ridotta.
Grazie a questi benefici, il laser a diodo sta conoscendo una notevole diffusione e apre nuove possibilità di trattamento in diversi ambiti dell’odontoiatria: dall’endodonzia alla parodontologia; dalla chirurgia orale ai trattamenti estetici come lo sbiancamento dentale.
“Manuale di utilizzo del laser a diodo in odontostomatologia” di Emanuele Ruga, Marco Garrone, Raffaele Michele Calvi risponde all’esigenza di una formazione specifica e aggiornata sull’uso del laser a diodo. Un ampio corredo di immagini descrive in modo dettagliato le applicazioni cliniche, per offrire ai professionisti uno strumento di apprendimento completo e una risorsa utile nella pratica quotidiana. È inoltre possibile accedere a video e approfondimenti di argomenti specifici trattati nel testo da smartphone o tablet tramite i QR code stampati all’interno del volume.
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Sbiancamento gengivale
A differenza delle procedure di sbiancamento dentale, si tratta di una tecnica che non prevede l’utilizzo di perossidi e soluzioni sbiancanti, ma si basa sulla sola azione selettiva del fascio laser.
Anche nota come depigmentazione gengivale non ablativa della melanina, rappresenta una tecnica innovativa e minimamente invasiva a elevata valenza estetica.
L’utilizzo di diverse sorgenti laser, con specifiche modalità di applicazione, nel trattamento delle pigmentazioni pigmentazioni gengivali, è stato documentato da vari autori nello scorso decennio.
Chirurgia platica parodontale
L’efficacia dei laser a semiconduttore nel trattamento dei tessuti molli del cavo orale è dimostrata da una ricca letteratura scientifica. Le ragioni dei vantaggi offerti dallo strumento risiedono nell’affinità per i cromofori endogeni quali melanina ed emoglobina e nelle note proprietà di biostimolazione.
Le guarigioni indisturbate, il controllo dell’emostasi, la precisione di taglio e l’aumentata visibilità del campo prospettano all’operatore nuovi scenari
I campi specifici di applicazione sono i seguenti:
– reshaping e recontouring gengivale;
– plastica dei tessuti molli (frenulotomie, frenuloplastiche, allungamenti di fornice);
– disegno di lembi mucoperiostei;
– allestimento di lembi a spessore parziale;
– trattamento chirurgico del sito donatore per innesti epitelio-connettivali /epiteliali/connettivali;
– trattamento chirurgico del sito ricevente per innesti epitelio-connettivali /epiteliali/connettivali;
– biostimolazione.
Incisione di lembi in implantologia
Analogamente a quanto avviene in altri interventi di chirurgia orale, anche nell’incisione di lembi in implantologia orale il chirurgo può avvalersi dell’utilizzo del laser a diodo, senza che questo comporti una riduzione della precisione di taglio o che vada a discapito della guarigione tissutale e dei processi di osteo-integrazione implantare.
Desensibilizzazione laser assistita
L’introduzione del laser ha aperto nuovi orizzonti alla possibilità di terapia dell’ipersensibilità dentinale. La riduzione significativa dell’ipersensibilità attribuita
al laser a diodo trova i suoi fondamenti sull’effetto fototermico cellulare. Esso agisce attraverso la biostimolazione: l’energia del raggio laser viene assorbita dalle
componenti cromofore delle cellule e dà inizio a una risposta specifica cellulare, con aumento del metabolismo.
L’azione fototermica del raggio laser, aumentando la permeabilità dei tubuli dentinali, potenzia la penetrazione dell’apposito gel a base di fluoro all’interno del tubulo permettendo un’ottimale obliterazione dello stesso: in questo modo gli stimoli sensoriali non hanno più la possibilità di attraversare la dentina e raggiungere
il nervo pulpare con un effetto desensibilizzante immediato, efficace e duraturo nel tempo.